QUADRO
DI LOGGIA
(tratto da MASSONERIA UNIVERSALE: Dizionario,
Luigi Troisi, Sugarco Edizioni, Carnago (Varese), 1994)
Supporto massonico che nei tempi passati veniva disegnato sul pavimento
in modo da potere essere cancellato alla conclusione dei lavori. Esso
racchiude tutti i simboli del grado. Quello di Apprendista presenta
i sette gradini del Tempio e il pavimento a mosaico; le due colonne
con i loro monogrammi B e J; tra esse, all’altezza dei capitelli,
un compasso aperto con le punte in alto: a sinistra della colonna
B vi è una pietra grezza; a destra dell’altra colonna
la pietra levigata: tra le due colonne la porta del Tempio; sopra
il capitello della colonna B la livella; sopra quello della colonna
J la perpendicolare; nel mezzo della parte superiore del quadro vi
è una squadra; a destra il Sole; a sinistra, la Luna e nella
parte bassa del Quadro la «tavola da disegno» (vedi sotto);
il fondo della parte superiore rappresenta un cielo pieno di stelle:
il tutto è circondato da un cordone che ha sette nodi doppi
e due fiocchi; tre finestre: la prima ad occidente, la seconda a oriente;
e la terza a mezzogiorno.
Dopo che il Quadro di Loggia è stato collocato o tracciato
sul pavimento, il Maestro delle Cerimonie deve poggiare la punta dell’asta,
di cui è portatore, al centro del Quadro, quasi a stabilire
un’arcana congiunzione con esso. Ultimati i lavori, il Quadro
di Loggia viene tolto o cancellato (la cancellazione dovrebbe avvenire
con un panno di cotone o di lino bianco imbevuto di acqua, ma può
essere fatta anche servendosi delle sole mani). Se il disegno è
stato fatto su un foglio, questo viene bruciato con l’ausilio
della fiamma del Testimonio. Dopo l’asportazione o la cancellazione
del Quadro di Loggia della Camera di Apprendista, il Maestro delle
Cerimonie traccia una X al centro del Tempio, segno che ha il valore
di un annullo simbolico.
In molti antichi verbali di sedute liberomuratorie il termine «Loggia»
viene usato per indicare la «Tavola di tracciamento» o,
appunto, «Quadro di Loggia». Ciò emerge chiaramente
da quanto si legge in un verbale del 1766 in cui è scritto:
«Quattro Tegolatori portarono la Loggia in processione attorno
al salone per tre volte; la collocarono poi al centro, su un divano
di velluto color cremisi, e al termine della cerimonia, la riportarono
via» (B. E. Jones). Secondo alcuni studiosi il Quadro di Loggia
si richiamerebbe all’Arca dell’Alleanza, simbolo del patto
tra Dio e gli ebrei. Il Quadro di Loggia per il grado di Compagno
è quasi simile a quello di Apprendista. Si distingue per l’aggiunta
della Stella Fiammeggiante, della lettera «G», del regolo
e della leva, nell’attribuire sette gradini al posto di tre
all’entrata e nove nodi al cordone invece di sette. In alcuni
Quadri al posto delle melagrane che sormontano una delle colonne vi
sono due sfere. Le porte, che nel Quadro di Loggia di Apprendista
erano coperte da una grata, in quello di Compagno sono aperte, a significare
che, ormai, l’adepto è affrancato e, quindi, può
uscire dal suo isolamento. Le due sfere al posto delle melagrane,
che rappresentano una la terra e l’altra il cielo, invitano
i Compagni alla ricerca sull’intero universo e a lavorare tenacemente
onde ottenere la trasformazione in pietra cubica.
TAVOLA DA DISEGNO
In Massoneria, strumento di Loggia, collocato al centro dell’Oriente,
costituito da un rettangolo di carta sul quale il Maestro Venerabile
traccia i suoi piani di lavoro. Insieme con la pietra grezza e con
la pietra cubica, è considerato «uno dei gioielli immobili»
della Massoneria Azzurra.
Quadro di Loggia in grado di Apprendista,
Italia, fine XX sec.
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